Anche quest’anno la città di Savona e i numerosi turisti italiani e stranieri giunti per la tradizionale Processione del Venerdì Santo sono rimasti delusi.
Il maltempo ne ha condizionato pesantemente lo svolgimento; dopo un discreto ottimismo diffusosi nel pomeriggio, verso le 19:30 il Priore Generale comunica con rammarico l’annullamento: “Abbiamo 15 casse lignee che sono dei capolavori e non possiamo rischiare che si prendano la pioggia e si rovinino. Con queste condizioni meteorologiche, non siamo tranquilli”.
Giunta la notizia migliaia di persone si sono recate negli oratori cittadini per visionare le casse, godere della pregevole fattura delle stesse, recitare una preghiera, magari lasciare un’offerta e scattare qualche foto ricordo.
Per noi savonesi l’evento è rimandato di un anno ma per la gran parte dei visitatori non sarà possibile tornare nel 2026 e neppure negli anni a seguire.
Mi sorge spontanea una riflessione: tutti gli sforzi profusi da centinaia di persone per i preparativi, gli allestimenti, le prove, la cura nell’organizzazione minuziosa non possono andare perduti.
Perché non pensare ad un piano B?
Fermo restando che nei decenni passati è accaduto altre volte che la Processione non uscisse e sapendo che ormai il tempo incerto e bislacco farà parte del nostro futuro, occorre considerare le possibilità di maltempo per le edizioni a venire e di conseguenza attuare una seconda organizzazione che renda merito agli sforzi prodotti e lasci comunque un segno indelebile negli occhi e nella memoria del pubblico, fedeli o semplici curiosi.
Immagino allora che l’atrio del Palazzo Civico, il Duomo, gli Oratori stessi, le Chiese del centro cittadino potrebbero tutti ospitare una parte di racconto della Passione.
Immagino che questi spazi potrebbero accogliere i cori, le bande e le orchestre che hanno curato la colonna sonora del percorso cittadino affinché la possano eseguire comunque in tanti concerti tradizionali e paralleli.
Immagino che – così facendo – tutte le genti accorse per la Processione del Venerdì Santo di Savona ritornerebbero a casa con un ricordo più vivido e profondo.
Venerdì scorso con mia moglie abbiamo passeggiato, incontrato tante persone che non vedevamo da tempo, scambiato quattro chiacchiere e qualche sorriso. Bella serata, comunque.
Ma se ci fosse stato un piano B…..
Ci vediamo un altr’anno.