Corso Italia di Savona è la via principale del centro cittadino ed è un’arteria strategica multiforme.
Una piccola parte è transitabile in un solo senso; per il resto si tratta di un’isola pedonale tagliata da cinque strade di scorrimento a senso unico di circolazione (via dei Mille/via Brignoni; via dei Vegerio; via Cesare Battisti/via Pertinace; via Paleocapa; via Pietro Giuria/piazza Giulio II).
Il tratto tra via dei Vegerio e via Cesare Battisti da qualche tempo è più nota come il Giardinetto Personale dell’Assessore Consorte. Ma a parte però questa nota di colore, la stessa zona è sede del palazzo della Fondazione De Mari, istituto filantropico (così è citato dal sito web); questo palazzo pare essersi adeguato alla condizione igienica e di decoro di Savona.
In questo caso non vi è solo la colpa dei cittadini ma è sotto gli occhi di tutti l’incuria di lunga data da parte dell’istituto stesso. Le vetrine sono sporche internamente ed esternamente, tappezzate da ragnatele e calcinacci, vetrine – tra l’altro – che espongono opere d’arte di autorevoli pittori e ceramisti savonesi.
A fare buon peso voilà le cartacce e i chewing-gum umani, ecco gli sterchi dei piccioni, le urine dei cani, gli sputi catarrosi dei viandanti occasionali.
Tutte le volte che passo da lì con mio papà per accompagnarlo presso la filiale BPER o allo sportello bancomat esterno, per lui è un dolore: “Da sessant’anni vengo qui come cliente, con la mamma abbiamo fatto il mutuo…ün-na situasiùn cuxì nu s’è mai vista!
Faccio mio questo sfogo.
Lo condivido con tutti coloro che credono ad una città vivace e solidale ma anche decorosa e accogliente.