Panorama

2 aprile 2023

Vi prego, non chiamiamolo fascismo

Un amico

Avevo un amico con un nome imbarazzante.

Si chiamava Paolo Ca**one.

Vi lascio immaginare l’ilarità a scuola, quante risate e prese per i fondelli.

Del resto a dodici, quindici anni noi ragazzi giocavamo anche su queste cose leggere.

Crescendo la conoscenza continua, il nostro gruppo di adolescenti diventa adulto e per tutti ormai Paolo Ca**one era diventato semplicemente Paolo, nessun ammiccamento, niente di niente.

Un giorno ci chiama a raccolta per una pizza serale. E lì la bomba!

“Ho preso una decisione – disse – vado all’anagrafe e cambio nome”.

Rimanemmo tutti esterrefatti: perché dopo molti anni? Forse non valeva la pena pensarci prima?

Le domande restarono inespresse. Solamente Carlo avanza un “a noi il tuo nome piace…”

“Lo so lo so ma ci ho riflettuto a lungo ed è giunto il momento di fare il grande passo”.

Brindammo al lieto evento e concludemmo la cena a frizzi e lazzi, come sempre.

Giorgia Meloni

Il Governo Meloni incomincia il 2023 in piena continuità così come aveva concluso il 2022: dedicandosi allo smantellamento.

Il tetto per il pagamento in contanti da gennaio scorso è aumentato a € 5.000, cifra ragguardevole che molti onesti lavoratori non posseggono neppure sul conto corrente, figurarsi girare per acquisti di quella liquidità

Il Reddito di Cittadinanza è stato disegnato come la madre di tutti mali. Se ciò fosse vero l’abolizione di questo provvedimento rappresenterà la soluzione. A luglio prossimo capiremo, attendiamo la panacea.

Il Superbonus è l’anticristo dunque ne vengono snellite le modalità; in questo modo sono agevolati solo i proprietari abbienti, le persone normali che ne avevano pregustato la possibilità restano a bocca asciutta.

L’ultimo colpo è relativo al Codice degli Appalti, voluto fortemente dal Ministro Matteo Salvini con l’intenzione di sburocratizzare il lavoro degli uffici comunali, regionali e del governo centrale.

Con questa nuova normativa il limite di spesa per l’affidamento diretto dei lavori ad un’impresa è di € 150.000 (centocinquantamila). Ciò sta a dire che il 98% degli appalti saranno senza bando di gara.

Per tacere della gestione del PNRR.

Chi vuol pensare male è autorizzato a farlo.

Negli anni Venti del secolo scorso Benito Mussolini cominciò la sburocratizzazione del Parlamento fino a rendere il vertice sempre più solo nelle decisioni attraverso l’abrogazione della rappresentanza popolare.

A ciò si aggiungano le uscite poco felici di Donzelli, La Russa, Piantedosi, Nordio, Fitto, Roccella, Crosetto, Sangiuliano, le performance del Presidente del Consiglio al posto di guida di un F-35 con ai suoi piedi una folla festante di giovanissimi balilla che gridano il suo nome a squarciagola sventolando tricolori.

In conclusione

Il mio amico ha finalmente cambiato nome, si è recato all’anagrafe e con un procedimento contorto non è più Paolo Ca**one.

Ora il suo nome è Pietro Ca**one.

Perché, diciamo la verità, un Ca**one resta sempre un Ca**one.