Liguria, modello Lombardia

E finalmente i nodi vengono al pettine.

Ve lo dice uno che di capelli se n’è inteso fino a trent’anni e poi ha dovuto rinunciare tanto lentamente quanto inesorabilmente a shampoo lunghi e faticosi, balsami e messe in piega casalinghe di ore.

I nodi

Il Governatore della Liguria, Giovanni Toti (che nulla ha a che vedere quell’Enrico che porta lo stesso cognome ma che morì per difendere la patria a costo dell’ultima stampella) sta smantellando la sanità regionale.

La manovra è cominciata nel 2015 ed è avvenuta nel silenzio generale.

Hanno taciuto gli infermieri, i tecnici, gli operatori socio-sanitari e gli impiegati che per contratto non possono divulgare notizie inerenti l’azienda, notizie che si commentavano nei reparti, nei laboratori, negli spogliatoi, nei cucinini, nelle mense ma non dopo aver timbrato il cartellino d’uscita.

Hanno taciuto i medici, primari e non, perché le promesse di incrementare le attività in intramoenia a fronte di una diminuzione delle rogne da mutua hanno fatto loro tintinnare le pupille, come i Paperoni dei migliori albi a fumetti che hanno costellato la nostra infanzia.

Hanno taciuto i sindacati, orfani di figure di spicco moralmente ineccepibili, che hanno avallato qualsivoglia azione semplicemente per ignoranza o malafede, imperdonabili entrambe poiché gettano discredito su tutti coloro che hanno lavorato con passione nel passato e lo fanno ancora nel presente.

Hanno taciuto gli organi di informazione che in questi anni si sono limitati a snocciolare poche news e di scarsa rilevanza sostanziale, strategia di distrazione di massa ormai consolidata negli apparati mediatici ad ogni livello.

Hanno taciuto le amministrazioni locali che – fino a prova contraria – hanno una stramaledetta voce in capitolo, possono alzare i toni e accendere i riflettori a suon di richieste; ma anche lì bisogna essere in grado di voler pestare i calli all’amico di partito.

Abbiamo taciuto noi cittadini, noi poveri cittadini perlopiù anziani ma non solo, che ci siamo scannati in questi tre anni su vaccini e mascherine sapendo nulla degli uni e delle altre ma sentendoci forti da poter insultare chi ci invitava a tutelare una salute via via sempre più fragile e oggi complessa da preservare.

Giovanni Toti, classe 1968, è cresciuto nel vivaio Mediaset e dunque ha assorbito la capacità imprenditoriale dal suo mentore, Silvio Berlusconi, l’ha esercitata al TG4 e su Italia1; dopodiché grazie a Forza Italia nel 2015 diviene Presidente della Regione Liguria succedendo a Claudio Burlando, l’Uomo che Sbagliava Corsia in Autostrada (per dirla di uno che guidava una regione intera).

Toti alla guida

Giovanni Toti sa come dirigere una regione come la nostra, una regione bistrattata da almeno vent’anni; unico bagliore l’intervento dei Governi Conte 1 e 2 per la ricostruzione del Ponte Morandi (crollato il 14 agosto 2018 con 43 vittime dirette e centinaia indirette, reinaugurato il 4 agosto 2020 sotto gli occhi del mondo intero).

Lui sa come fare, incominciando dalla sanità.

La linea di demarcazione tra pubblico e privato è data dai numeri: le liste di attesa nella sanità pubblica si allungano enormemente per mesi e addirittura anni, le chiamate alla sanità privata invece si moltiplicano in maniera esponenziale e i tempi di attesa sono irrisori.

Eggià. Siccome ieri le campagne informative facevano leva sulla prevenzione, non riusciamo a capire perché oggi una TAC o una rettoscopia possano attendere sei mesi. E dunque si va nel privato dove lo stesso medico del pubblico ti accoglie con sguardo sorridente e rassicurante.

Allora vi esorto a non stupirvi

Io non mi stupirò.

Anche se mi dispiace leggere, per esempio, che il reparto di Pediatria e Neonatologia di Savona non è più di proprietà dei savonesi e del San Paolo ma è stato acquisito dall’Ospedale Gaslini di Genova.

E che molta forza lavoro è stata redistribuita.

E che in caso di emergenza si dovrà attraversare mezza Liguria.

E che a volte il tempo purtroppo non basterà per salvare una vita.

2 pensieri riguardo “Liguria, modello Lombardia

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